LEADERSHIP: come ottenere il massimo dai propri collaboratori

LEADERSHIP: come ottenere il massimo dai propri collaboratori

Da dove nasce il concetto di leadership ?

L’essere umano da sempre, essendo un animale sociale, ha avuto a che fare con un capo, un leader. Coloro che seguono i leader vengono definiti seguaci, follower (oggi nel contesto dei social network ha un significato che deriva proprio da questa accezione originale).

Nella storia si sono susseguiti numerosi e diversi esempi di Leader: gli imperatori romani, i signori del medioevo, i comandanti militari, i politici come JF Kennedy, personaggi dall’alto valore morale come Madre Teresa di Calcutta, Gandhi e Nelson Mandela. Questi Leader avevano i loro “fans”, i seguaci o follower. Come noto, questi Leader avevano anche carisma, che nulla ha a che vedere con la leadership di cui parliamo qui.

Leadership

Un manager a capo di un gruppo deve avere la capacità di guidare i suoi uomini con efficacia verso l’obiettivo e questa qualità la chiamiamo leadership.

Tutti siamo chiamati a essere leader quando diventiamo genitori. Se diventiamo manager di un gruppo di lavoro siamo di fatto dei leader.

Se ti senti pienamente soddisfatto della tua leadership e dei risultati che ottieni in azienda, allora non proseguire la lettura di questo articolo.

Lo studio della Leadership

Gli Statunitensi, che hanno il pregio di riuscire a codificare qualsiasi processo per renderlo fruibile a tutti, hanno cominciato studiare la leadership già all’inizio della seconda guerra mondiale con l’obiettivo di permettere ai loro comandanti di essere più efficaci (cioè più efficienti).

Da questa pratica sul campo si è scoperto che ci sono due parametri di cui tenere conto: l’obiettivo e la situazione personale del collaboratore.

Dal dopoguerra in avanti, proseguendo nell’osservazione empirica su vasta scala, vari studiosi hanno toccato questo tema. Il primo studio importante è stato quello di Blake e Mouton nel 1963. Nel 1969  Hersey e Blanchard mettono a punto il metodo denominato “leadership situazionale” che semplifica molto il modello precedente.

L’aspetto più significativo della leadership situazionale è di aver definito che “non esiste un modo giusto di essere leader, non è possibile definire un solo stile di leadership che sia adatto a tutte le diverse possibili situazioni ma, al contrario, lo stile deve essere scelto in funzione delle diverse  situazioni  e delle diverse  caratteristiche  dei collaboratori che il capo si trova a gestire”.

Il modello di Hersey e Blanchard ti spiega come puoi utilizzare le 4 capacità (o stili) fondamentali del tuo ruolo, al momento giusto e con la persona giusta:

  • essere direttivo,
  • saper formare,
  • saper ri-motivare,
  • saper delegare.

in qualità di capo di un gruppo, tu applichi istintivamente lo stile a te più congeniale e che ritieni maggiormente efficace in base alla tua indiscussa esperienza. Se vuoi saperne di più su Leadership Situazionale ti consiglio di leggere questo articolo.

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